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Pigiama per sei

Il più classico dei triangoli: lei, lui, l’altro. Che diventa un rombo, nel momento in cui si scopre che
l’amante, amico di famiglia, è stato invitato dal marito per fungere da alibi per l’incontro
clandestino con la sua amante. Ma la figura diventa poi un poligono complesso, finché ognuno è
costretto a interpretare un ruolo diverso a seconda di quali siano le persone presenti nella stanza,
in un crescendo turbinante di equivoci e risate.
Uno spettacolo lieve, veloce, divertente, che non rinuncia però a fare uno spaccato impietoso
della vacuità che caratterizzava i rapporti personali nel pieno degli anni ’80 in cui il testo è nato,
ma che non è migliorata ai nostri giorni.

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